Il Sentiero del Tidone accoglie da anni escursionisti, appassionati di MTB e amanti delle passeggiate a cavallo. È la prima volta però che le sponde del Tidone ospitano un progetto musicale. Si tratta di “My Rivers, My Blues”, progetto del musicista piacentino Gian Marco Mento, in arte Gimmo, che unisce musica e territorio.
Dopo la prima tappa sul fiume Trebbia, Gimmo si è spostato in Val Tidone dove ha registrato il brano “You got the silver” dei Rolling Stones. Musica incantevole e gli scenari magici della valle: abbiamo raggiunto Gian Marco per parlare del suo progetto.https://www.youtube.com/watch?v=ROpUF-PZPx4
Gimmo, raccontaci qualcosa di “My rivers, My Blues”
Il mio progetto è la realizzazione del sogno che avevo durante il lockdown e cioè quello di poter suonare immerso nella natura. Tutto è partito da una ricerca musicale dello stile bluegrass e finger picking – tipici dei primi classici del Blues – immaginandomi di poterli suonare sulle rive dei fiumi.
Con il passare dei giorni e l’aiuto di Riccardo Grandi, che si è occupato della comunicazione e del concept del progetto, abbiamo affinato le idee cercando un trait d’union tra musica – natura – territorio, focalizzando l’attenzione su tre fiumi in particolare, Trebbia, Tidone e Po.
Una volta definito il messaggio che volevamo trasmettere, è cominciata la parte divertente e più avventurosa di tutto il progetto. Così come per il Trebbia, anche per il Tidone siamo partiti all’alba per registrare sia audio che video nella valle, cercando gli scorci più suggestivi che la Val Tidone poteva offrirci. L’ultima fase è stata la sincronizzazione dell’audio dei microfoni con le immagini delle telecamere e dei droni adoperate da Andrea Tutino e Giovanni Sgorbati.
Perché hai scelto proprio il Sentiero del Tidone e Lago di Trebecco?
Una volta venuto il momento del Tidone, la prima immagine del fiume che ci è apparsa è stata la Diga del Molato e il Lago di Trebecco, la loro maestosità e quiete hanno un qualcosa di mistico e surreale che trasmette un fascino incredibile.
Per ogni progetto individuiamo due/tre location papabili, ma una volta sul posto, dobbiamo fare i conti con le esposizioni solari e l’accessibilità, non sapendo mai cosa ci aspetta fino a quando non siamo in loco.
Un altro aspetto molto affascinante del Sentiero del Tidone che ci ha colpito è la presenza di numerosi mulini lungo tutto il suo percorso, strutture ormai adibite ad un uso diverso da quello per cui sono stati progettati, ma che esternamente conservano tutto il loro fascino.
Qual è il tuo rapporto con questo territorio?
Fin da bambino ho sempre frequentato l’Alta Val Tidone: ho una casa di famiglia a Pecorara dove trascorrevo gran parte dei mesi estivi. Proprio per questo la Val Tidone è per me davvero evocativa e anche un po’ nostalgica, tutti sentimenti che spero di aver trasmesso tramite le immagini e la musica. Inoltre, da buon runner, il Sentiero del Tidone è un grande protagonista dei miei allenamenti, delle mie corse, e delle mie escursioni!
Hai in programma o vorresti creare altri progetti legati al territorio e alla Val Tidone?
Sarebbe fantastico poter creare un evento musicale proprio sulla Diga, sarebbe un vero coronamento per questo progetto. In ogni caso, ora sto lavorando al terzo ed ultimo capitolo, che uscirà a settembre e sarà ambientato lungo il Po.
Ringraziamo Gimmo per averci mostrato un nuovo modo di vivere il Sentiero del Tidone e anche tutta la vallata!
Il libro: My Rivers My Blues
Il progetto di Gimmo è diventato anche un libro: “My Rivers My Blues” edito da Officine Gutenberg. Si trova in vendita presso Libreria Fahrenheit 451 a Piacenza, Libreria Puma di Castel San Giovanni, Edicola 2000 e Punto ufficio di Giorgio Belli a Castel San Giovanni. Per riceverlo a casa si può scrivere all’indirizzo fahrenheit.451@libero.it.
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